IL PROBLEMA DELLA MUFFA IN CASA! ep.2
Guida ai problemi di umidità nelle abitazioni
Bentornati al nostro secondo appuntamento dedicato ai problemi di umidità nelle abitazioni. Nell'articolo di oggi parleremo del problema di MUFFE E SALI DOVUTI ALL' UMIDITA' DI RISALITA.
L'umidità di risalita capillare è un problema molto diffuso, e si presenta sia in strutture vecchie, che in quelle di nuova costruzione, ossia in tutte quelle strutture in cui l'isolamento col suolo è assente o non eseguito correttamente.
Fino alla prima metà del 900 circa, le strutture venivamo poste a diretto contatto con il terreno, senza alcun tipo di isolamento, e questo faceva si che i muri portanti, collegati alle fondamenta, avessero la possibilità di assorbire l'acqua presente nel suolo e di portarla verso l'alto. Oggi, grazie a speciali barriere isolanti, questo problema è stato risolto.
L’umidità presente nel terreno può essere dovuta, sia all'acqua piovana, che a quella proveniente da falda freatica. Durante la progettazione di un edificio infatti è sempre importante conoscere il livello di falda e la capacità di drenaggio del terreno.
Grazie ad una differenza di carica elettrica tra acqua e materiali di costruzione, i sali presenti nel terreno e nei laterizi vengono disciolti nell'acqua e trasportati verso l'alto, per un'altezza che, a volte, può raggiungere anche diversi metri.
Arrivati sulla superficie di un muro, l'acqua presente comincia ad evaporare, mentre i sali rimangono intrappolati all'interno della muratura. Questi solidificando aumentano di volume, ed esercitano quindi un'enorme pressione sulla parete, che, non riuscendo ad assorbire questa spinta, cede e comincia a sgretolarsi.
CARATTERISTICHE:
L'umidità di risalita, che non è da confondere con l'umidità di muri contro-terra di cui tra poco parleremo, è facilmente riconoscibile perché si manifesta in basso, per un'altezza che varia da 1 a 2 metri dal punto in cui il muro tocca il terreno, e provoca rigonfiamenti e spaccature su vernici, intonaci e laterizi, e, col tempo, porta allo sgretolamento dei materiali da costruzione, compromettendo la stabilità di edifici e strutture.
Ma cos'è l'umidità di risalita e come funziona?
L'umidità di risalita purtroppo è dovuta ad un “difetto” dei materiali da costruzione, ovvero la Porosità. Idealmente in una casa fatta di vetro l'umidità di risalita non ci sarebbe.
Grazie alla porosità dei materiali, l'acqua ha la possibilità di risalire attraverso i capillari del muro, tramite una differenza di cariche elettriche . Questo fenomeno infatti viene anche detto di “risalita capillare”. Questa risalita sarà inversamente proporzionale alla dimensione del poro, cioè, più i pori saranno grandi meno salirà, meno saranno grandi più salirà.
L'acqua pura, come l'acqua distillata, non ha carica elettrica, la assume quando viene messa a contatto con dei sali, che possono essere presenti sia nel terreno, che nei materiali edili. In questo modo assume una doppia carica, una positiva(+) ed una negativa(-).
I laterizi, che per loro natura
hanno carica negativa, attirano la carica positiva dell'acqua
facendola risalire all'interno del muro, fino ad un punto in cui
questa forza attrattiva non è più in grado di contrastare la forza
di gravità, cioè il punto in cui queste due forze si compensano a
vicenda.
I sali disciolti nell'acqua e quelli presenti nei materiali da costruzione, vengono trasportati in alto attraverso i capillari fino a depositarsi sulla superficie del muro.
A questo punto, l'acqua a contatto con l'aria evapora, mentre i sali rimangono intrappolati all'interno della muratura, gonfiando e arrivando ad espandersi anche 12 volte il loro volume iniziale, esercitando quindi una enorme pressione sugli strati superficiali, che in questo modo cedono e si sgretolano.
Principali fenomeni dovuti all'umidità di risalita:
- Formazione di bolle superficiali sulle tinteggiature
- Fuoriuscite di sali dalle murature
- Formazione di muffe
- Presenza di acqua nelle zone interessate
- Sfarinamento e rottura degli intonaci
- Sgretolamento di mattoni e laterizi
- Diminuzione dell'isolamento termico della struttura
Tra le conseguenze più sottovalutate di questo fenomeno, c'è il considerevole aumento della quantità di umidità all'interno degli ambienti, dannosa per la nostra salute, questa infatti dovrebbe rimanere sempre in valori compresi tra il 40% ed il 60%, superata questa soglia può dare origine a fenomeni di umidità di condensa e muffa. Inoltre un muro umido si comporta come un maglione bagnato, trasferisce molto velocemente il caldo ed il freddo, compromettendo la capacità di isolamento delle murature, che si traduce, nei mesi invernali, in un aumento dei costi nella bolletta del gas fino ad un 40% in più all'anno, per il riscaldamento.
Come già anticipato l'umidità di risalita non è da confondere con l'umidità di muri contro-terra. Nel primo caso infatti, le parti a contatto con l'acqua sono solo le fondamenta, e questa, grazie alla capillarità, ha la possibilità di risalire attraverso le murature. Nel secondo invece le strutture sono completamente o parzialmente sotto terra, come cantine e seminterrati, in questo caso anche i muri laterali sono posti a diretto contatto col terreno, si avranno quindi fenomeni di umidità dovuti ad infiltrazione laterale, e non sono da confondere con quelli di risalita.
COME INTERVENIRE:
Purtroppo, essendo dovuta ad un difetto di progettazione, l'umidità di risalita, per essere risolta o quantomeno arginata, spesso richiede interventi molto invasivi e non sempre praticabili.
La cosa ideale sarebbe assicurarsi, durante la costruzione di una struttura, di far mettere in posa un apposito strato isolante tra terreno e murature, sia sulle fondamenta, che lateralmente nel caso di zone interrate o seminterrate, anche se questo spesso e volentieri non è possibile.
Nel caso abbiate comprato un immobile costruito precedentemente, e vi troviate con questo tipo di problema, negli anni sono stati studiati diversi metodi per cercare di risolvere questo tipo di fenomeno.
Il primo è il taglio meccanico delle murature . Questo prevede il taglio meccanico alla base di tutte le murature e l'inserimento di lastre impermeabilizzanti. Questa soluzione in realtà presenta molti difetti, in primis è illegale in quasi tutta Italia, in quanto separa le fondamenta dal resto della struttura compromettendone l'integrità, quindi in tutte le zone sismiche non è praticabile, oltre a necessitare del rifacimento di tutti gli impianti di luce, acqua e gas presenti all'interno dei muri tagliati. Un altro problema spesso sottovalutato è che al di sotto di questa barriera l'umidità continuerà ad esserci, andando a trasferirsi in pavimenti e strutture adiacenti che precedentemente potevano non presentare questo tipo di problema. Inoltre, questa non risolverà il problema dell'umidità negli ambienti, che potrebbe dare luogo a problemi legati all'umidità di condensa.
La barriera chimica , invece, prevede l'esecuzione di una serie di fori posti alla base delle murature, in cui si andrà ad iniettare un liquido, che ha il compito di creare una barriera impermeabilizzante orizzontale nelle murature. Questi liquidi possono essere di diversa natura a seconda della composizione chimica, ma tutti hanno lo stesso scopo, ovvero rendere impermeabile il materiale di costruzione. Questa metodologia presenta le stesse controindicazioni legate al taglio meccanico, eccetto per il pericolo sismico, quindi al di sotto della zona “impermeabile” si continueranno ad avere problemi di umidità; Inoltre, avendo tutti i materiali un grado di assorbimento diverso, potrebbero presentarsi punti in cui questa non è stata efficace, necessitando quindi di ulteriori interventi.
Parleremo infine dei dispositivi che intervengono sulla polarità dell'acqua . Delle tre soluzioni è l'unica che non ha controindicazioni in quanto non peggiora mai la situazione.
Queste tecnologie vengono utilizzate da molti anni, sopratutto in strutture come chiese o edifici di carattere storico, in quanto non sarebbe possibile intervenire con altri metodi senza comprometterne il valore, infatti non necessitano di alcun tipo di opera muraria.
I loro nomi possono essere diversi come: Deumidificatori elettrofisici, Invertitori di polarità, Neutralizzatori di carica, Emettitori di impulsi elettromagnetici, Elettrosmosi attiva e via dicendo, ma il loro principio è sempre lo stesso.
Neutralizzando la carica dell'acqua questa non riuscirà più a risalire, portando così alla progressiva deumidificazione di muri e pavimenti, che in seguito dovrà essere mantenuta.
Questi apparecchi devono essere alimentati a corrente e devono rimanere sempre accesi, il loro consumo è circa come quello di un led del televisore, quindi il costo di mantenimento annuo è veramente minimo.
Il loro costo è pari a quello dell'esecuzione di un taglio meccanico o dell'iniezione chimica, con il vantaggio di essere una soluzione semplice, veloce, pulita, completamente reversibile ed efficace anche su fondazioni e pavimenti, eliminando in questo modo anche il problema dell'eccesso di umidità nell'aria presente nelle altre due soluzioni.
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